Cerca nel blog

sabato 14 giugno 2025

GLI INGANNI DELL'OCCHIO

GLI INGANNI DELL'OCCHIO Come la vista può farci sbagliare
L'occhio è l'organo più importante per l'attività di volo: circa l'80% delle informazioni necessarie per un corretto pilotaggio pervengono tramite la vista. Ma a volte può trarre in inganno ... Meccanismo della visione
Rappresentazione in sezione dell'occhi umano
Dal punto di vista funzionale l'occhio è analogo alla camera di una macchina fotografica, originando la formazione dell'immagine posteriormente, a livello della retina, eccitando la sensibilità delle cellule presenti che, attraverso il nervo ottico, raggiungono il cervello. La luce entra nell'occhio attraverso la cornea, trasparente e dotata di un'opportuna curvatura. La quantità di luce viene controllata dall'iride che funziona come un diaframma aumentando o diminuendo il diametro della pupilla.
La luce passa quindi attraverso il cristallino, per la messa a fuoco finale dell'immagine e attraversato il bulbo, la luce arriva alla retina.
Il campo visivo Il campo visivo è l'area che rappresenta la parte del mondo esterno visibile quando si fissa un punto. Il campo visivo monoculare si estende sul piano orizzontale per oltre 90° temporalmente e per 60° nasalmente, mentre sul piano verticale superiormente per 60° e circa 70° inferiormente, assumendo così una sorta di forma ovoidale.
I campi visivi monoculari dei due occhi si sovrappongono parzialmente nella zona binoculare e il campo visivo binoculare amplia l'estensione laterale a circa 200°.
Campo visivo
Visione stereoscopica La visione binoculare consente al cervello di combinare le immagini catturate dai due occhi dandoci il senso della profondità. La visione stereoscopica così ottenuta fa sì che un'immagine proiettata sul punto cieco di un occhio (e quindi invisibile) sia comunque percepita dall'altro. Il sistema visivo umano è capace di percepire la profondità solo fino a distanze di circa 50-60 metri e, molto meglio, in condizioni di luce. Visione foveale e visione periferica All'interno del campo visivo, la visione distinta è concentrata nella fovea delle due retine. La visione foveale è caratterizzata da:
  • sensibilità al colore,
  • massima acuità visiva,
  • discriminazione e riconoscimento degli oggetti,
  • mancanza di sensazione del movimento.
Il resto del campo visivo è interessato dalla visione periferica caratterizzata da:
  • insensibilità al colore,
  • bassa acuità visiva,
  • avvistamento di oggetti (ma non la discriminazione e il riconoscimento),
  • sorveglianza, scoperta, avviso,
  • percezione del movimento.
Adattamento al buio e alla luce Il passaggio tra visione diurna (solo coni) e visione notturna (solo bastoncelli) non è immediata, ma richiede circa 20-25 minuti. Al contrario, quando l'occhio adattato al buio viene esposto alla luce intensa, viene temporaneamente abbagliato. L'adattamento alla luce richiede circa 5-10 minuti.
Coni (in verde) e bastoncelli (in marrone)
Sequenze di scansione Per sorvegliare lo spazio davanti a sé e scorgere altri traffici, il pilota può suddividerlo in settori contigui di ampiezza 10°-15°, e fissare lo sguardo in ognuno di essi per un paio di secondi. La scansione va fatta muovendo gli occhi e il meno possibile la testa, poiché quando si muove la testa la visione risulta sfocata.
Sequenze di scansione
Punto cieco Ognuno degli occhi contiene un'area che non ha fotorecettori (coni) perché è occupata dal nervo ottico. è difficile accorgersene perché queste aree sono situate in punti opposti del campo visivo. Comunque questi esempi che seguono serviranno a "isolare" il vostro punto cieco.
Punto cieco
Si chiuda l'occhio sinistro e col destro si fissi la croce.
Spostandosi ad una certa distanza l'aeroplanino nero svanisce lasciando al suo posto un'area bianca.
Il cervello infatti cerca di riempire lo spazio vuoto con lo sfondo più probabile prendendolo in prestito dai contorni dell'area che non può essere osservabile.
Osservate infatti l'immagine seguente per rendervi conto di questo fenomeno.
Punto cieco
L'aeroplanino viene sostituito dalla barra rossa.
Limitazioni del campo visivo Quando guardiamo una scena l'occhio non cattura tutti i particolari compresi nel campo visivo ma soltanto quelli relativi ad un'area ristretta che sarebbe quella attorno al punto che stiamo fissando. I minimi e repentini movimenti degli occhi, che noi comunque non avvertiamo, costringono gli occhi stessi a variare continuamente il punto di osservazione permettendo al cervello di ricostruire un'immagine più ampia e particolareggiata.
Limitazioni del campo visivo
Fissate per una ventina di secondi il punto nero al centro dell'immagine qui sopra.
Dovreste provare la sensazione che l'ombreggiatura scompaia pian piano, per lasciare spazio soltanto al puntino nero!
Illusioni del Colore: Griglia di Herman I punti nelle intersezioni sono bianchi o azzurri?...
La griglia di Herman
Anche se si tratta di un'immagine statica i nostri occhi la renderanno dinamica cercando di riempire gli spazi bianchi con lo sfondo azzurro che li circonda. Il risultato sarà quello di vedere dei puntini bianchi che tendono a diventare blu e sembreranno "lampeggiare"!
False impressioni Durante il volo diurno, riguardano per lo più la percezione della posizione dell'aereo rispetto alla pista.
Percezione della posizione dell'aereo rispetto alla pista
Pendenza della pista Può indurre ad effettuare gli avvicinamenti lungo traiettorie troppo piatte o troppo ripide a seconda che la pista sia in salita o in discesa. Se abbiamo una pista in salita rispetto all'orizzonte, la traiettoria normale di discesa risulterà formare un angolo rispetto al terreno più grande di quello rispetto all'orizzonte. Di conseguenza al pilota può sembrare di essere alto. Tenderà quindi a scendere di quota col pericolo di arrivare corto. Al contrario nel caso in cui si abbia una pista in discesa, l'angolo di discesa rispetto al terreno sarà inferiore a quello rispetto l'orizzonte. Il pilota può avere l'impressione di essere troppo basso. Tenderà quindi a salire di quota rischiando di arrivare lungo. Geometria della pista Piste più larghe del normale (in genere anche più lunghe), generano l'impressione di essere più vicino alla pista e più in basso di quanto in realtà non sia e perciò si è indotti ad arrivare lunghi. Piste più strette e corte del normale generano l'impressione che l'aereo sia ancora alto e lontano e perciò inducono ad abbassarsi troppo presto.
Inganni della geometria della pista
FONTI

 

Nessun commento:

Posta un commento

GLI INGANNI DELL'OCCHIO

GLI INGANNI DELL'OCCHIO Come la vista può farci sbagliare L'occhio è l'organo più importante per l...